
Introduzione: Cosa è il colloquio di lavoro
Cominciamo dall’ABC, prendendo spunto da un aneddoto:
Qualche tempo fa, ho assistito con un’altra persona ad un colloquio che mi ha ispirato questo post. Il candidat@ era una persona piuttosto grande di età, con una solida esperienza lavorativa alle spalle. Un po’ introvers@ caratterialmente, ha esposto la sua esperienza lavorativa nel dettaglio, mostrando qualche difficoltà a parlare di sé.
Alla fine dell’incontro sia io che l’altr@ intervistatore eravamo concordi sulla valutazione da dare al candidat@: molto brav@ tecnicamente ma scars@ nelle capacità relazionali e comunicative.
Questo per dirvi che il colloquio di lavoro serve a conoscere le competenze, le potenzialità, la storia lavorativa e formativa del candidato e a dedurre anche qualche dettaglio sul carattere e sulla personalità (per quanto possibile e limitatamente al breve tempo di conoscenza).
Lungi da me tediarvi con altre definizioni, provo ad iniziare elencando
LE 10 COSE DA SAPERE QUANDO SI VIENE CONVOCATI AD UN COLLOQUIO DI LAVORO:
- Il colloquio di selezione è una conversazione tra un referente (o più) delle risorse umane, definito selezionatore o recruiter, ed un intervistato o candidato scelto sulla base del Curriculum Vitae precedentemente presentato all’azienda;
- Il colloquio di lavoro serve al selezionatore a decidere se assumere o meno il candidato. Le domande del selezionatore hanno lo scopo di valutare le competenze, le potenzialità, le motivazioni, le aspettative e le capacità interpersonali del candidato.
- Essere convocati per un colloquio di lavoro significa che le competenze ed esperienze sintetizzate nel Curriculum Vitae combaciano (o sembrano combaciare) con il posto vacante che il selezionatore sta cercando di ricoprire.
- Scopo del selezionatore sarà trovare il candidato le cui competenze, esperienze e la cui formazione siano il più possibile vicine a quello che sta cercando.
- Il candidato deve informarsi sul ruolo che il selezionatore sta cercando. Saperlo non serve a mentire durante il colloquio, ma ad avere consapevolezza di quanto la sua candidatura sia distante da quell’ideale.
- Il candidato deve informarsi sull’azienda che lo ha convocato per il colloquio: deve conoscere a grandi linee la storia, sapere di cosa si occupa e che tipo di figure professionali ha in organico.
- Il candidato deve avere chiare le proprie motivazioni, essere in grado di raccontare scelte formative e lavorative, definire cosa gli piacerebbe fare e cosa no, assicurandosi di avere chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Ciò servirà a dare un filo logico alla conversazione e a non cadere in contraddizioni banali.
- La “bella presenza” non è l’unico parametro, ma è un parametro di valutazione quindi è auspicabile un abbigliamento formale.
- Durante il colloquio sarà il selezionatore ad impostare la conversazione, farà le domande e sceglierà gli argomenti, le tematiche da trattare, quelle sulle quali ritornare o da approfondire.
- In genere (ma non sempre) il selezionatore lascia al candidato la possibilità di fare domande. Non sprecate questo momento, anche le domande che ponete possono essere un parametro sul quale valutarvi. Fate domande pertinenti legate ai valori aziendali, al percorso di carriera e alla sensibilità che l’azienda ha nei confronti dei propri dipendenti, perché c’è un posto vacante e come sono organizzati… ogni parola servirà a comunicare qualcosa di voi. Qualcuno diceva: “non si può non comunicare” (e se vuoi twittare questa citazione, ti basta cliccare qui!).
Ti è piaciuto questo post? Se sì, condividilo su Linkedin, Twitter, Facebook o Google+!
[…] fase di colloquio, quasi certamente, questa cosa emergerà. Un selezionatore acuto ed attento non si farà […]
[…] In un colloquio succede lo stesso. Il selezionatore ed il candidato siedono l’uno di fronte all’altro e mettono in atto una situazione comunicativa (forse meno nota del “mangiare in un ristorante”) che è proprio il colloquio di lavoro. Se non siete certi di conoscere questa situazione e temete di sbagliare, vi consiglio di leggere il post che meglio definisce cosa è un colloquio di lavoro. […]
[…] arriva a Indipendenza” “e quale ferma a Termini?”, “il 64”), un rapporto sessuale, un colloquio di lavoro o un consulto con il medico di famiglia. Parafrasando una nota citazione di Paul Watzlawick: “non […]
[…] formale ed alta di lingua. È possibile ritrovarla in aule di formazione, in uffici e durante un colloquio di lavoro (da parte di selezionati e selezionatori) perché con questa formula alcuni parlanti credono di […]
[…] con la lettura e a dare un’occhiata al curriculum (o, perchè no, a convocarvi per un colloquio di lavoro conoscitivo). Se anche il curriculum sarà buono, vi contatterà per un colloquio di […]
[…] 1) preparalo con cura! Scrivere un buon Cv è un’attività impegnativa che richiede tempo ed energie (cercare un lavoro è già di per sè un lavoro!). 2) utilizza una grafica standard, ti consiglio la base del Curriculum Europeo formato Europass. 3) sii chiaro e sintetico (dai “pillole di te” e non descrizioni dettagliate!). 4) allega una foto tessera. 5) metti in luce i tuoi punti di forza. 6) usa elenchi puntati che facilitino la lettura. 7) modifica leggermente il Cv a seconda dell’azienda a cui lo stai inviando. 8) evita errori di punteggiatura, ortografia, impaginazione. Il Cv è una presentazione ed ogni elemento che lo compone dà un’informazione su chi sei. 9) una volta ultimato, estraniati da te stesso e rileggilo da esterno… come ti sembri? 10) sii veritiero. Per mentire (solo un po’!), avrai tempo durante il colloquio di lavoro! […]
[…] 25 anni, dopo un colloquio di lavoro, viene assunta in Eni con contratto di apprendistato professionalizzante di 36 mesi il 10 luglio […]