
La differenza tra fatto ed opinione, tra realtà e percezione
Reduce da un bellissimo corso sull’intelligenza emotiva, mi porto a casa una bella riflessione da condividere su #vv: la differenza tra fatto ed opinione.
Le interpretazioni che diamo alla realtà tradiscono valutazioni, opinioni, convinzioni e idee che noi esseri umani abbiamo della realtà stessa. È come se la guardassimo attraverso un filtro, come se ne parlassimo utilizzando le nostre proprie espressioni che la plasmano così come noi la vogliamo.
Leggete queste frasi:
a) Lo chiamerò poi.
b) Da quando Laura è partita, ancora non mi ha chiamato.
c) Secondo me non gli sono simpatico
Quale di queste è un fatto e quale un’opinione?
Quando mi hanno proposto il medesimo quesito ho risposto che (c) è certamente un’opinione mentre (b) e (a) sono fatti.
Siete d’accordo?
Come rispondereste voi?
Mentre ci ragionate, scopriamo il significato delle due parole.
Il Dizionario ci dice che il “fatto“ è:
Ciò che è concreto, verificato, contrapposto a ciò che è generico, frutto di sole parole
è un dato oggettivo, il significato “denotativo” di una frase. Non a caso si utilizzano frasi come “è un dato di fatto”. Perché il fatto è una cosa certa, definita, chiara, condivisa, oggettiva, comprensibile da tutti allo stesso modo.
“opinione” invece significa:
Idea, giudizio individuale, punto di vista soggettivo
Esattamente al contrario del “dato di fatto”, è influenzata dal mio essere, dal mio vissuto, è personale, è governata dalle mie influenze positive e dai miei mal di pancia.
“secondo me non gli sono simpatico” è l’opinione di qualcuno su un’altra persona. Le situazioni condivise, gli scambi verbali e non verbali che abbiamo avuto e la percezione di come mi fa sentire, mi fanno pensare che io non gli sia tanto simpatico. Magari, da un altro punto di vista, questa stessa opinione potrebbe essere stravolta.
Ebbene, arriviamo alla soluzione del mio quesito allora. La risposta è…
NESSUNA DELLE TRE FRASI È UN FATTO!
a) Lo chiamerò poi.
Questo enunciato è fortemente legato al parlante. L’avverbio di tempo “poi” è un allarme del soggettivismo della frase. Il “poi” è legato ad un tempo preso in considerazione che è del parlante e non di altri.
b) Da quando Laura è partita, ancora non mi ha chiamato.
Anche qui, la linea tra fatto ed opinione è sottile e anche questa volta il campanello di allarme è l’avverbio. Presuppone l’esistenza di un “tempo giusto” in cui Laura avrebbe dovuto chiamarmi e ciò chiaramente non è reale. Oltretutto, potrebbe anche essere successo che Laura mi abbia chiamato a casa mentre ero fuori dunque questa frase è sicuramente una mia interpretazione dei fatti.
c) Secondo me non gli sono simpatico.
Questa frase rappresenta palesemente l’opinione di qualcuno su un’altra persona. La soggettività è introdotta dal “secondo me” che ne svela chiaramente la connotazione.
Sembra proprio che la realtà che noi viviamo sia influenzata quasi al 100% da come noi la vediamo, percepiamo e descriviamo. Tra noi ed il mondo esistono dei filtri interpretativi: le parole con cui ci esprimiamo, le orecchie con cui ascoltiamo, i pensieri, l’esperienza di vita, la cultura nella quale siamo immersi e l’educazione che, tutti insieme, si trasformano in occhiali a gradazioni varie con i quali guardare il mondo. E dunque, dove si trova la realtà? Dietro ai miei occhi o oltre il mio sguardo? E se pure ci fosse, chi mai sarebbe in grado di vederla per quella che è?
Nessuno, forse?
E allora… siamo realmente sicuri che questa realtà esista?
Tweet
Certo che no! Questa realtà non esiste, esistono invece tante versioni della stessa realtà. E allora, come si fa? E soprattutto come possiamo comunicare se ognuno di noi vede una cosa diversa? E qui sta il bello e la meraviglia :-)L.
La meraviglia di incontrarsi, scoprirsi e – perchè no! – vedere la realtà con occhi diversi! 🙂
L’incredibile universo della cognizione umana…
incredibile e sterminato! 🙂
Non sono mica d’accordo sulla seconda affermazione. Non intravedo nessun giudizio sul “tempo giusto”, semplicemente è un dato di fatto che Laura non ha chiamato da quando è partita. Ovviamente mi limito a leggere la frase, se poi ha chiamato mentre non c’ero non vale…
E comunque io non esisto.
L’avverbio “ancora” è una scelta di chi pronuncia la frase. Avrebbe potuto mettere “per fortuna”, “viva Dio!”, “purtroppo”, “poi” e mille altre parole che avrebbero cambiato il senso della frase spostandolo oltre quell’oggettività di cui si sta parlando: il fatto, appunto. Ha scelto “ancora” che a mio parere dà un valore pragmatico alla frase (nel senso di “dire qualcosa in più rispetto all’oggettività della frase stessa”).
Se l’enunciatore di questa frase fosse una petulante amica di Laura potrei pensare che la frase sia una lamentela… per la serie: “quella s…..a di Laura ancora non mi ha chiamato” e qui mi ricollego al “tempo giusto” di cui sopra…
troppo arzigogolato?
p.s.
L’IO ESISTE SEMPRE 🙂
Assolutamente FALSO. Io ricevo la chiamata quando rispondo al telefono, non quando NON rispondo. Tra l’altro ora nell’epoca dei cellulari quando anche io NON rispondo la chiamata viene comunque visualizzata ( con tanto di mittente, data ed ora ). Di conseguenza se uno NON mi chiama al telefono vuol dire semplicemente che NON mi chiama. Di conseguenza tale frase, se inserita nel contesto attuale, è 1 FATTO, non 1 OPINIONE.
Ciao IO,
aggiungo a quanto detto in precedenza che anche il tuo “assolutamente falso” non è altro che un’opinione. 😉
La realtà è un fatto di relazioni, la realtà è relazione. L’IO stesso è relazione. Le relazioni esistono eccome e abbiamo un grande potere su di esse.
L’acqua è bagnata. E’ un fatto o 1 opinione?
2+2 fa 4. E’ un fatto o 1 opinione?
La Terra è sferica. E’ 1 fatto o 1 opinione?
Il quadrato ha 4 lati. E’ 1 fatto o 1 opinione?
Interessanti i tuoi quesiti. Certamente la terra NON è sferica, considerata la sua forma a pera. L’acqua è bagnata per chi? per un essere umano, un pezzo di carta assorbente o per una goccia di mercurio che non sarebbe mai bagnata dall’acqua?
Direi che 2+2=4 è un fatto, se leggiamo il “fatto” interpretandolo con la nostra comune conoscenza delle basi logico-matematiche, stesso discorso per il quadrato che ha 4 lati.
Come noti, è difficile trovare dei “fatti” nel linguaggio quotidiano, quasi sempre il parlante li trasforma in opinione!