
Come scrivere i ringraziamenti della Tesi
La tesi è pronta, finita. Ci hai messo proprio tutto: indice, introduzione, capitoli suddivisi in paragrafi, conclusioni, bibliografia, fonti.
Manca solo una cosa: la pagina dei ringraziamenti.
Ma tu non sai se includerla, non sai se è utile, non sai come scriverla.
I ringraziamenti nella tesi sono davvero necessari?
Parto subito da quello che considero un assioma: i ringraziamenti in una tesi di laurea non sono obbligatori. Scegliere se scriverli o no spetta solo al laureando.
Io consiglio di aggiungerli solo se il lavoro è stato serio, approfondito, lungo e sudato. Credo ad esempio che i ringraziamenti siano quasi dovuti in una tesi di ricerca, ma che in una tesi compilativa scritta in pochi giorni e senza particolare impegno (nessuna critica, si tratta solo della descrizione di un caso possibile) la pagina dei ringraziamenti non sia obbligatoria.
Dove inserire i ringraziamenti…
La pagina dei ringraziamenti va posta subito dopo l’introduzione, prima del 1° Capitolo della tesi.
… e come scriverli
Scrivere la pagina dei ringraziamenti è abbastanza facile. Non occorre inventare nulla, basta citare tutti coloro che hanno dato il loro contributo alla stesura dell’elaborato, spiegando anche che tipo di ruolo hanno avuto.
Lo stile deve essere asciutto; il tono formale e serio.
Iniziate con una brevissima introduzione: “Desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato nella realizzazione della mia Tesi.”
Proseguite poi con la lista delle persone che vi hanno aiutato. Per ogni gruppo o persona, indicate sempre il ruolo avuto, precisando perciò la funzione svolta durante la realizzazione della tesi di laurea.
Non dimenticate di aggiungere la formula rituale presente in quasi tutti i ringraziamenti; si tratta di una sorta di Disclaimer e serve a sollevare formalmente le persone menzionate da qualunque responsabilità nei confronti del vostro lavoro. Ad esempio potreste scrivere: “Tutte le persone citate in questa pagina hanno svolto un ruolo fondamentale nella stesura della tesi, ma desidero precisare che ogni errore o imprecisione è imputabile soltanto a me”. Questa formula può essere inserita all’inizio o alla fine.
Concludete, se volete, con una dedica.
Chi ringraziare e in quale ordine
Ringraziate il Relatore ed il Co-Relatore della tesi (senza invertire l’ordine, mi raccomando).
Subito dopo, ringraziate gli altri docenti o assistenti che hanno letto la vostra tesi per gentilezza, curiosità o interesse scientifico.
Chiedetevi poi chi vi ha aiutato a reperire i libri, le fonti, i dati o gli strumenti che avete utilizzato nella tesi: ringraziate quindi il personale delle biblioteche o degli archivi, i tecnici di laboratorio e tutte le persone che hanno dato un contributo pratico agli studi e alle ricerche.
Infine, ringraziate le persone che vi hanno aiutato spiritualmente e moralmente, dandovi il loro supporto e pazientando durante questa fase impegnativa della vita. Se queste persone non fanno parte dell’ambiente universitario e appartengono solo alla vostra vita privata, potete anche omettere il cognome e citare solo il nome proprio, suggerendo in questo modo l’intimità che esiste tra di voi. Se volete, potete concludere con una dedica ad una persona speciale.
Ringraziamenti: esempio pratico
Solo a titolo di esempio, riporto una pagina di ringraziamento standard. Potete prenderla come punto di riferimento e riadattarla in base alle vostre esigenze.
Desidero ricordare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura della tesi con suggerimenti, critiche ed osservazioni: a loro va la mia gratitudine, anche se a me spetta la responsabilità per ogni errore contenuto in questa tesi.
Ringrazio anzitutto il professor XY, Relatore, ed il professor YZ, Co-relatore: senza il loro supporto e la loro guida sapiente questa tesi non esisterebbe.
Proseguo con il personale degli archivi e delle biblioteche consultate, in particolare la Dottoressa WZ della Biblioteca Nazionale Centrale ed il Dottor ZJ dell’Archio Centrale dello Stato, che hanno saputo ascoltare ed interpretare le mie esigenze, facilitando le mie ricerche.
Un ringraziamento particolare va ai colleghi ed agli amici che mi hanno incoraggiato o che hanno speso parte del proprio tempo per leggere e discutere con me le bozze del lavoro.
Vorrei infine ringraziare le persone a me più care: i miei amici, la mia famiglia ed infine il mio fidanzato, a cui questo lavoro è dedicato.
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Ecco appunto! Questo post cade a fagiolo…
Ormai la mia tesi è quasi fatta, le conclusioni sono quasi finite, l’introduzione è da scrivere ma sappiamo che non richiede troppo tempo e i ringraziamenti sono già lì, fissi, in testa… So già chi ringraziare. Ma come?
Ed ecco la risposta!
Grazie!
Grazie a te, Marco! Sono felice che il post ti sia stato utile! Se hai bisogno di qualche consiglio sulla compilazione della bibliografia ti segnalo anche questo articolo del Vino e le Viole: http://www.ilvinoeleviole.it/come-si-fa-una-bibliografia/ E ora non mi resta che augurarti un buon lavoro e un grande in bocca al lupo! 😉
Per la bibliografia molti meno problemi. Ho già una guida più che discreta trovata sul sito del dipartimento e lo stesso Word registra i riferimenti delle citazioni inserite.
Ti ringrazio lo stesso per la guida che mi hai consigliato!
Sei stato fortunato: non tutti i dipartimenti forniscono una guida come quella che hai trovato tu! A presto e buona scrittura!
Buongiorno. molte tesi, dopo il frontespizio e prima dell’introduzione iniziano con una dedica tipo “A mamma e papà” ed una citazione come ad esempio “lultimo nemico che sarà sconfitto è la morte”. però da come hai descritto non dovrebbe essere per come ho appena espresso.
La mia università sulle indicazioni di come scrivere una teso indica il frontespizio, l’indice e esuccessivamente l’introduzione che va numerata da pagina 3. non da spazio a quanto precedentemente detto. ora vorrei sapere se è comunque possibile farlo.
Buongiorno. molte tesi, dopo il frontespizio e prima dell’introduzione iniziano con una dedica tipo “A mamma e papà” ed una citazione come ad esempio “lultimo nemico che sarà sconfitto è la morte”. però da come hai descritto non dovrebbe essere per come ho appena espresso.
La mia università sulle indicazioni di come scrivere una teso indica il frontespizio, l’indice e successivamente l’introduzione che va numerata da pagina 3. non da spazio a quanto precedentemente detto. ora vorrei sapere se è comunque possibile farlo.
Non è obbligatorio scrivere i ringraziamenti né vietato quindi puoi decidere in base alle tue preferenze e alle tue idee in merito.
Magari, semplicemente, non hai nessuno da ringraziare…
[…] forse ti può interessare anche questo post su Come scrivere un libro e Come scrivere i Ringraziamenti nella Tesi! Non dimenticare inoltre di condividere i post de Il Vino e le Viole su Facebook o Twitter! Tweet […]
wow! quello che cercavo! solo UNA PERPLESSITA’ GRANDE!!!! perchè mettere i ringraziamenti dopo l’introduzione e non prima dell’indice (considerando l’indice prima della tesi e non alla fine!).. non mi ispirano dopo l’intro!
Ciao Francesca! Sai, sono solo convenzioni e quando pubblichi un libro è addirittura la casa editrice a deciderlo! Nella tesi sei tu a decidere e nulla vieta di metterli all’inizio o addirittura a fine tesi! Se posso darti un consiglio, però, mettili prima dell’introduzione ma dopo l’indice, perché l’indice è la prima cosa che i membri della Commissione di Laurea vanno a guardare! Buon lavoro !
in verità
le norme editoriali standard sono impostate in tutto il mondo così:
p. 1 vuota
p. 2 vuota
p. 3 frontespizio
p. 4 colophon
p. 5 indice
da p. 7 il testo
alla fine, nell’ordine:
indici analitici
bibliografia
crediti (fotografie, ad es.)
ringraziamenti.
mettere i ringraziamenti all’inizio è da beceri.
inoltre ringraziare il proprio relatore non è molto sensato. è il suo lavoro, verrà citato ogni volta quella tesi finirà in qualche bibliografia e per tutta la vita di quel candidato. quella pagina serve appunto a ringraziare chi, invece, non ha questi onori ma ha contribuito realmente alla tesi.
Ciao Michele! Grazie per il tuo commento. Non sapevo che i ringraziamenti dovessero essere inseriti alla fine. La maggior parte delle case editrici italiane li colloca dove suggerisco anche io. Se hai delle fonti che attestino quanto dici aggiungo un paragrafo al post e spiego tutto. Non sono invece daccordo sul fatto che ringraziare il relatore sia inappropriato. Ci sono molti relatori che si limitano a firmare la tesi, ma ce ne sono altri che guidano il laureando e danno un contributo concreto al lavoro. Il mio caso (fortunato) è stato questo. A presto!
Finalmente qualcuno con del buon senso.
L’articolo mi ha fatto venire l’orticaria dopo aver letto questo:”Io consiglio di aggiungerli solo se il lavoro è stato serio, approfondito, lungo e sudato. Credo ad esempio che i ringraziamenti siano quasi dovuti in una tesi di ricerca, ma che in una tesi compilativa scritta in pochi giorni e senza particolare impegno (nessuna critica, si tratta solo della descrizione di un caso possibile) la pagina dei ringraziamenti non sia obbligatoria.”
Non ha alcun senso! Secondo questo ragionamento, in Italia, al massimo 5-6 persone ogni sei mesi, potrebbero scrivere i ringraziamenti! La maggior parte dei laureandi nel lavoro di tesi non avvalora la teoria delle stringhe, semplicemente tratta argomenti già trattati milioni di volte, trovando materiale e mettendoci poco tempo. Quindi non dovrebbe ringraziare colleghi, amici, famiglia, il cane e il pesciolino rosso, che magari hanno sopportato e supportato nel lungo percorso di studi?
Articolo saccente e irritante.
No, secondo me non dovrebbe
Cara Enza, mi dispiace che l’articolo ti sia parso saccente e irritante. Su questo sito cerchiamo di lavorare sempre evitando di suscitare proprio questo genere di emozioni, già ampiamente diffuse nella rete dove molti attaccano a spada tratta solo perché non ci stanno mettendo fisicamente la faccia (se ti interessa, esiste anche un post su quest’argomento: http://www.ilvinoeleviole.it/siamo-tutt-guardoni/).
Non mi è ben chiaro se però la tua critica si riferisca all’articolo in sé per sé o alla mediocrità di qualche studente che fa tesi copia/incolla (e che, per fortuna, non rispecchia la totalità degli studenti italiani). Il ragionamento che fa Laura e che tu citi vuole semplicemente dire che, in alcuni casi ovvero quando c’è una tesi di ricerca, frutto di un’elaborazione nata da un confronto intellettuale con uno o più docenti (oltre che da un’approfondita ricerca), i ringraziamenti sono dovuti. Il che non vuol dire che non siano dovuti nei casi di tesi compilativa: questo lo hai detto tu, non Laura.
Sono d’accordo sul ringraziamento del pesciolino rosso che pure ha una sua grandissima dignità (soprattutto perché era quello che ci stava osservando mentre ci strappavamo i capelli tra una citazione colta e una frase scritta di nostro pugno); mi trovi meno d’accordo sui giudizi lapidari e netti, quando la vastità di questa lingua lascerebbe ampio spazio a molteplici modalità espressive e a toni più rasserenati.
Tolte le pagine 1 e 2 e ultima e penultima, che sono tradizionalmente bianche perché coprono i difetti possibili della legatura del volume (qualunque tipografo sa mostrare l’efficacia del dispositivo), ecco alcuni riferimenti che mi sembrano coerenti e che in effetti rendono più complessa la questione. Si potrebbe semplificare così:
le dediche o i ringraziamenti brevi si pongono all’inizio, generalmente dopo l’indice e prima del testo (se ci fosse un abstract tenderei a dire dopo l’abstract e prima del testo, stando l’abstract dopo l’indice, come qui: ), e questo è un uso prettamente anglofilo.
Se però i ringraziamenti sono folti, e sono più “aknowledgments” allora vanno senza dubbio alla fine.
Sul ringraziamento del relatore mi pare illuminante cosa dice Umberto Eco. Lui, sulla posizione, non dà peraltro norme. se non quello di porre una “nota” anziché un testo.
Eco U., “Come fare una tesi di laurea”,
“”E’ buon uso se qualcuno, oltre il relatore, vi ha aiutato con consigli orali, prestiti di libri rari, aiuti di altro genere, inserire alla fine o all’inizio della tesi una nota di ringraziamento. Serve anche a mostrare che vi siete dati da fare consultando persone di qua e di là. E’ di cattivo gusto ringraziare il relatore. Se vi ha aiutato ha fatto solo il suo dovere.
Potrebbe capitarvi di ringraziare e di dichiarare il vostro debito nei confronti di uno studioso che il vostro relatore odia, aborre, disprezza. Grave incidente accademico. Ma è colpa vostra. O vi fidate del vostro relatore e se lui vi aveva detto che quel tale è un imbecille non dovevate consultarlo. O il vostro relatore è persona aperta e accetta che il suo allievo abbia fatto ricorso anche a fonti da cui egli dissente, e caso mai farà di questo fatto materia di civile discussione in sede di seduta di laurea. Oppure il vostro relatore è un vecchio barone bizzoso, livido e dogmatico e non dovevate prendere la tesi con un individuo del genere.
E se poi proprio volevate farla con lui perchè malgrado i suoi vizi vi sembrava un buon protettore, allora siate coerentemente disonesti, non citate quell’altro, perchè avete scelto di essere della stessa razza del vostro maestro”.
approccio tradizionale (in cui si dice che “È invalso anche da noi l’uso, proprio dell’editoria anglosassone, di porre i ringraziamenti (acknowledgements), specie se corposi, in principio di volume, riservando loro un’intera pagina. Solitamente posti alla fine del volume, in carattere più piccolo, o addirittura nel colophon”
Pallotta G. (2012), “Ordinamento delle pagine” in Sigma Studio, 21/10/2012.
approccio anglosassone, a inizio del lavoro:
approccio fenomenologico:
Maino G. (2013), “Ringraziamenti (se scrivere è organizzare…)” in Mainograz 24/09/2013.
rimetto i link, che si sono persi perchè li ho messi in parentesi uncinate, credo.
http://w3.uniroma1.it/bracciano/news/Cinzia/struttura%20tesi.pdf
http://www.sigmastudio.it/stile/pagine-iniziali/ordinamento-delle-pagine.html
http://mainograz.com/2013/09/24/ringraziamenti-se-scrivere-e-organizzare/
Grazie Michele! Sei stato gentilissimo! Appena avremo tempo di studiare e approfondire correggeremo il post. A presto
Salve! Grazie mille per il post, sicuramente molto utile (visto che sto finendo xD) e avrei un paio di domande.. Nel mio caso sto facendo una tesi senza che il professore relatore mi segua (perche ne ha molti altri da seguire, almeno credo) e mi sta seguendo un suo assistente (abbastanza gentile e disponibile fino ad un certo punto) li devo inserire nei ringraziamenti? Sembra brutto? Poi essendo una tesi compilativa della triennale dite servono o sono sempre a mia indiscrezione? Grazie ancora a tutti! Anche a chi ha commentato 😉
Non è un errore inserire relatore e assistente nei ringraziamenti, anzi… Però, trattandosi di una tesi triennale compilativa, potresti anche saltarli del tutto! Ritieniti pertanto libero di metterli o no, non sbaglieresti in nessun caso.
Ciao, vi riporto la mia esperienza personale. Io nella mia tesi non ho inserito la pagina dei ringraziamenti, non perchè fossi avara ma dopo aver parlato con il mio relatore che mi disse le seguenti parole ” Perchè dovresti ringraziarmi per aver fatto il mio lavoro? I ringraziamenti nella tesi sono autocelebrativi, la commissione spesso ci si fa delle grandi risate a leggere di persone che ringraziano la mamma, il papà, i nonni, addirittura alcuni il cane, ma si può? Una tesi è un lavoro scientifico, non la filastrocca di Natale delle elementari”.
A voi le conclusioni.
PS. Ho ringraziato il professore portandogli una fetta della torta dopo la discussione ed è stato felice così 🙂
Sì, ma in alcuni casi (fortunati) i professori non si limitano a fare il proprio lavoro, diventando invece vere e proprie “guide” accademiche e spirituali. Nel mio caso (fortunato, lo ripeto) è stato così. Se ci fai caso, in molti libri gli scrittori ringraziano gli editori delle case editrici, che sono pagati per fare quel lavoro, ma che possono farlo più o meno bene a seconda della passione, del talento e del coinvolgimento. Secondo me è una questione soggettiva, che va valutata caso per caso anche parlandone con il prof come hai fatto tu. Detesto invece i ringraziamenti a tutti i costi, solo per convenzione. E la fetta di torta al posto dei ringraziamenti è semplicemente geniale! 🙂 A presto!
Io per evitare le “grandi risate” (giustificate per altro), ho deciso che inserirò nelle copie ufficiali i ringraziamenti alla relatrice e a chi mi ha aiutato a reperire materiali, mentre nella mia copia farò i ringraziamenti, anche stupidi al cane, in modo che la leggano solo le persone a me care. Penso sia un buon compromesso.
PS: io ci tengo a ringraziare la relatrice in quanto l’idea per la mia tesi è nata seguendo un suo corso, perciò mi pare appropriato.
Ciao Paola e grazie del tuo contributo. La tua può essere un’idea valida. Facci sapere com’è stata accolta dal tuo “pubblico”. A presto
Io amo anche le filastrocche quindi :)!
E comunque non penso che i ringraziamenti sulla tesi siano una cosa senza senso o necessariamente banali. Sono banali se l’intento è banale, se il ringraziamento è forzato o scritto contro voglia. A quale punto sì,meglio evitare.
Se penso che il mio lavoro sia solo esclusivamente merito mio e di nessun altro (e credo che difficilmente si possa dire una cosa del genere perché qualcuno può aiutarci o supportarci anche solo con la sua presenza o con una parola), allora forse è meglio evitare banali ringraziamenti. Al contrario, se il mio docente è stato un guru, se un mio collega mi ha dato un nuovo spunto di riflessione sull’argomento o se, se e se, non vedo che problema ci sia a ringraziare.
I ringraziamenti, secondo voi, devono esser scritti solo in merito al lavoro o anche al percorso universitario?
Solo in merito al lavoro
Vorrei ringraziare solo il docente visto che il relatore non L ho mai visto sarebbe scortese?
salve,ho appena ritirato la tesi stampata e mi sono accorta di aver sbagliato,in quanto ho messo i ringraziamenti dopo l indice, invece andavano messi prima dell’indice . ora come faccio? devo farla ristampare ?
Non ti preoccupare Giulia, nessuno lo noterà! In bocca al lupo!
Come cito un riferimento preso da internet o pubmed?
ciao Emanuela, ma parli di bibliografia? se sì trovi tutte le risposte in questo post http://www.ilvinoeleviole.it/come-si-fa-una-bibliografia/
E anche io ho appena finito la tesi. Ora deve solo essere stampata. Sono quasi decisa a non mettere ringraziamenti per non suonare falsa o autocelebrativa, ma sono ancora indecisa sulla dedica. Vorrei inserire una citazione di qualche tipo magari riferita al tema centrale della tesi (donne, resistenza e letteratura) ma non so che fare. Insomma una dedica un po’criptica ma che vada oltre la ristretta cerchia della mia famiglia, in cui anche la mia realtrice si possa rispecchiare (senza però rendere la cosa troppo evidente). Consigli?
Consigli sulla citazione in sé o sul fatto di mettere l’epigrafe a inizio tesi? A me sembra una buona idea! Io l’ho fatto con la tesi di dottorato ad esempio
Non fatevi troppe seghe…tanto non la legge nessuno…
Non è vero
Oh mamma quanto disfattismo!
Scrivere serve a se stessi principalmente, caro o cara Fede…
Nel mio caso ho avuto contatti solo con il docente e non ho mai incontrato il correlatore che quindi non dovrei citare ma a questo punto come non essere scortesi ? Posso citare solo il docente ?
Vorrei ringraziare il docente . Il relatore non L ho mai nemmeno incontrato. Sarebbe scortese ? Inopportuno ?
Io sono per il ringraziamento free. I ringraziamenti seguono un’unica regola: devono essere sentiti. Fai dunque come ti senti. Non so se Laura abbia un’opinione diversa a riguardo, io la vedo così però 🙂